Casa di mia madre
Sono appena entrata dentro casa di mia madre. Lei è in viaggio, e io sono andata a controllare che sia tutto a posto.
Sono entrata e la cosa che mi ha colpito di più è stato l’odore. Era calda e buia, e in estate esce sempre quell’odore particolare, forse proprio per il caldo: odore di canapa, di legno, un odore familiare, accogliente. Nonostante sia un appartamento di città , sembra di stare in una casa di campagna fatta di legno, ricordi ed emozioni.
Non mi viene in mente chi fosse il filosofo francesce che asseriva il rapporto fra odore e ricordi. Comunque ogni volta che entro lì, nonostante non sia più “casa mia” da 12 anni, e che la mia stanza non esista più, io ritorno bambina.
[ … ] L’esempio del ricordo olfattivo è particolarmente significativo: un odore può spingere il nostro cervello a richiamare immagini del passato, attivando associazioni e stimoli emotivi, in base alla interazione tra la struttura olfattiva e il sistema limbico, che è quella zona del cervello da cui passano le nostre emozioni. [ fonte wiki ]
In quei momenti, io non ho visioni o immagini, ma solo sensazioni, solo dettagli (i miei tanto amati dettagli).
Quei pomeriggi estivi, silenziosi, i compiti da fare, i giocattoli sparsi sul parquet, io e mio fratello a rincorrerci fra le stanze e il terrazzo, i piedi scalzi, il marmo per terra, il legno, la luce filtrata dalle tende, quel senso di protezione e sicurezza, di nido, di cuccia…
Non so neanche perché io stia scrivendo qui queste cose: sono emozioni che solo pochi possono capire, perché erano presenti, perché quelle emozioni le abbiamo condivise…
Non c’è malinconia in questo, non è un ricordo struggente; è che quell’odore fa parte di me, e ogni tanto fa veramente bene ricordare chi sono e da dove provengo, ma soprattutto ciò che ho provato nel corso della mia vita…
alesstar
29.06.2009 at 14:34le madaleine di proust : )
(io le associo con l’esame di psicologia cognitiva, ma tant’è : D )
bastet
29.06.2009 at 15:07grazie :)