Pensieri notturni
Torno a casa lentamente: canticchio una canzone nella testa e lascio che le prime gocce di pioggia cadano sui miei capelli.
Mi vedo riflessa nei vetri delle macchine: l’ectoplasma di qualche settimana fa sta prendendo forma e consistenza. Il lavoro di ricostruzione procede bene, vedo.
Eppure mi rendo conto che i tarli nella mia testa non se ne sono andati, sono solo addormentati; e un’entità superiore, dotata di un umorismo veramente crudele, ogni tanto si diverte a risvegliarli.
Come stasera.
Ma chi l’avrebbe mai immaginato di incontrare gente che ti conosce, in situazioni in cui tu non c’entri niente? Sentirti nominare mi ha riportato a galla tutta una serie di emozioni che pensavo di esser riuscita a reprimere. E il tarlo ha ricominciato il suo lavoro distruttivo, dentro la mia testa e il mio cuore.
Eppure lo so che non sei l’uomo per me.
Lo so che fra noi non potrebbe mai funzionare.
Lo so perfettamente che tu non mi vuoi.
Allora perché non riesco a smettere di pensarti?
Vorrei riuscire a porre fine a questo sortilegio maledetto.
Stanotte.
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