In vino veritas

Stasera ho finalmente capito perché, in questi ultimi anni, ho maturato una vera e propria passione per il vino. Mentre degustavo un dolcetto, con i suoi tannini morbidi e vellutati, ho capito come l’approccio al vino ricalchi, in qualche modo, il percorso della seduzione.

in vino veritas ~ valentina cinelli
La degustazione di un vino si sviluppa in tre fasi: visiva, olfattiva e gustativa. E in un certo qual modo sono tre fasi di “avvicinamento” che possono essere perfettamente riportate al gioco fra i sessi, il magico gioco del corteggiamento.

Nell’analisi visiva, si guarda il colore del vino, la sua limpidezza, la consistenza; come nelle persone, come in un uomo o in una donna, si guarda la vivacità, i riflessi dei capelli, la brillantezza degli occhi, la morbidezza della pelle, la forza e l’eleganza delle mani.
Ed è da questa prima analisi che decideremo se continuare o no la nostra degustazione/seduzione.

Nell’analisi olfattiva si cerca l’intensità , la persistenza, le fragranze: così quando abbiamo il privilegio di avvicinarci all’oggetto del nostro desiderio, più o meno consciamente ne percepiamo l’aroma, gli odori, con pazienza scavalchiamo i profumi chimici per arrivare al bouquet unico e fragrante di quella persona… e ci lasciamo rapire, avvolgere da lei.
Potremmo stare ore ad annusare i suoi capelli, l’incavo del collo, il torace (o i seni), immaginando e bramando ben più intimi umori…

L’analisi gustativa è il compimento dell’impresa.
Anche se non sempre è un successo e si dimostra in equilibrio e armonia con le due analisi precedenti.
La bocca si riempie di un’esplosione di sensazioni. Caldo sulla lingua e lungo la gola, mentre l’alcol entra lentamente in circolo. Abbandonati a questi sapori dolci, secchi, freschi, ruvidi, morbidi, sapidi, veniamo travolti da un’onda calda di sensazioni, che ci storidisce, e ci porta su bel altri piani…

Un bicchiere di vino è come un uomo (o una bella donna) di cui godere con tutti i sensi, da imparare con sapienza come avvicinarlo, come conservarlo e come servirlo per enfatizzarne le qualità, finché non si diventa succubi di lui e dell’emozione che, grato, ci regala.

 

mani ~ valentina cinelli

10 Comments
  • oh! qui in centro a Perugia ti aspetta una vineria mica male ;)

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  • Francesco LUCLV

    25.05.2010 at 22:46 Rispondi

    Perugia: ogni volta che posso dormo all’hotel Giò

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  • bastet

    25.05.2010 at 22:47 Rispondi

    si, ma oltre il vino mi servirebbe anche il parallelismo con "l’umano"… cosa avete a disposizione? ;)

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  • bastet

    25.05.2010 at 22:47 Rispondi

    si, ma oltre il vino mi servirebbe anche il parallelismo con "l’umano"… cosa avete a disposizione ;)

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  • mmm preparo l’elenco con foto allegata ;) @francesco: fatto un giro nel market internazionale lì sotto?

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  • Francesco LUCLV

    25.05.2010 at 22:51 Rispondi

    Si certo, provato anche il ristorante e la nuova ala jazz :)

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  • Dinamo

    25.05.2010 at 22:51 Rispondi

    Un raffronto azzeccatissimo Bastet, lo condivido in pieno. Purtroppo non è facile trovare le qualità  che più si addicono al nostro gusto personale. L’importante è non smettere di cercare, talvolta capita l’annata buona.

  • bastet

    25.05.2010 at 23:03 Rispondi

    :D

  • elena

    26.05.2010 at 08:26 Rispondi

    presto ti annuso pure io!
    però con gli uomini ci sono anche le parole, dette e pensate, suoni e lame che disegnano una realtà  che ci affascina o ci delude.
    Per me la voce e l’intelligenza di un uomo sono un ingrediente di seduzione fondamentale.
    ovviamente oltre alla scarpe, ché certe scarpe non te le vuoi trovare ai piedi del letto la mattina dopo.

  • bastet

    26.05.2010 at 09:12 Rispondi

    tutto vero, cara elena…
    qui ho descritto solo le fasi più “animali” del rapporto, quelle guidate dai sensi… :)

    ovvio che anche la testa ha il suo peso, la sottile seduzione intellettuale; per non parlare della voce, ma anche delle mani…
    mani che è bello ritrovarsi sui fianchi o intrecciate alle proprie dita la mattina dopo ;)

    (evabbeh…)

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