In vino veritas
Stasera ho finalmente capito perché, in questi ultimi anni, ho maturato una vera e propria passione per il vino. Mentre degustavo un dolcetto, con i suoi tannini morbidi e vellutati, ho capito come l’approccio al vino ricalchi, in qualche modo, il percorso della seduzione.
La degustazione di un vino si sviluppa in tre fasi: visiva, olfattiva e gustativa. E in un certo qual modo sono tre fasi di “avvicinamento” che possono essere perfettamente riportate al gioco fra i sessi, il magico gioco del corteggiamento.
Nell’analisi visiva, si guarda il colore del vino, la sua limpidezza, la consistenza; come nelle persone, come in un uomo o in una donna, si guarda la vivacità, i riflessi dei capelli, la brillantezza degli occhi, la morbidezza della pelle, la forza e l’eleganza delle mani.
Ed è da questa prima analisi che decideremo se continuare o no la nostra degustazione/seduzione.
Nell’analisi olfattiva si cerca l’intensità , la persistenza, le fragranze: così quando abbiamo il privilegio di avvicinarci all’oggetto del nostro desiderio, più o meno consciamente ne percepiamo l’aroma, gli odori, con pazienza scavalchiamo i profumi chimici per arrivare al bouquet unico e fragrante di quella persona… e ci lasciamo rapire, avvolgere da lei.
Potremmo stare ore ad annusare i suoi capelli, l’incavo del collo, il torace (o i seni), immaginando e bramando ben più intimi umori…
L’analisi gustativa è il compimento dell’impresa.
Anche se non sempre è un successo e si dimostra in equilibrio e armonia con le due analisi precedenti.
La bocca si riempie di un’esplosione di sensazioni. Caldo sulla lingua e lungo la gola, mentre l’alcol entra lentamente in circolo. Abbandonati a questi sapori dolci, secchi, freschi, ruvidi, morbidi, sapidi, veniamo travolti da un’onda calda di sensazioni, che ci storidisce, e ci porta su bel altri piani…
Un bicchiere di vino è come un uomo (o una bella donna) di cui godere con tutti i sensi, da imparare con sapienza come avvicinarlo, come conservarlo e come servirlo per enfatizzarne le qualità, finché non si diventa succubi di lui e dell’emozione che, grato, ci regala.
mizi マウリツィオ
25.05.2010 at 22:44oh! qui in centro a Perugia ti aspetta una vineria mica male ;)
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Francesco LUCLV
25.05.2010 at 22:46Perugia: ogni volta che posso dormo all’hotel Giò
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bastet
25.05.2010 at 22:47si, ma oltre il vino mi servirebbe anche il parallelismo con "l’umano"… cosa avete a disposizione? ;)
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bastet
25.05.2010 at 22:47si, ma oltre il vino mi servirebbe anche il parallelismo con "l’umano"… cosa avete a disposizione ;)
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mizi マウリツィオ
25.05.2010 at 22:48mmm preparo l’elenco con foto allegata ;) @francesco: fatto un giro nel market internazionale lì sotto?
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Francesco LUCLV
25.05.2010 at 22:51Si certo, provato anche il ristorante e la nuova ala jazz :)
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Dinamo
25.05.2010 at 22:51Un raffronto azzeccatissimo Bastet, lo condivido in pieno. Purtroppo non è facile trovare le qualità che più si addicono al nostro gusto personale. L’importante è non smettere di cercare, talvolta capita l’annata buona.
bastet
25.05.2010 at 23:03:D
elena
26.05.2010 at 08:26presto ti annuso pure io!
però con gli uomini ci sono anche le parole, dette e pensate, suoni e lame che disegnano una realtà che ci affascina o ci delude.
Per me la voce e l’intelligenza di un uomo sono un ingrediente di seduzione fondamentale.
ovviamente oltre alla scarpe, ché certe scarpe non te le vuoi trovare ai piedi del letto la mattina dopo.
bastet
26.05.2010 at 09:12tutto vero, cara elena…
qui ho descritto solo le fasi più “animali” del rapporto, quelle guidate dai sensi… :)
ovvio che anche la testa ha il suo peso, la sottile seduzione intellettuale; per non parlare della voce, ma anche delle mani…
mani che è bello ritrovarsi sui fianchi o intrecciate alle proprie dita la mattina dopo ;)
(evabbeh…)