Foursquare e gli Italiani
Ieri sono stata a un incontro molto interessante dal titolo “World Wide Apps”, del ciclo di Working Capital.
La star dell”evento era lui, Naveen Selvadurai co-founder di Foursquare… se non la star, è stato il personaggio che ha attirato la maggior parte dei curiosi e dei presenti all”evento (se non altro per prendersi il Swarm badge).
In concomitanza con il rilascio della nuova versione (la 2.0) dell”applicazione iPhone, e a seguito di uno scambio di impressioni con alcuni dei presenti della cena post-wcap, sono giunta alla conclusione che 4sq è un po” troppo “ingenuo” per un popolo di furbi come gli italiani.
Perché ingenuo:
- perché con un popolo di furbetti come il nostro, creare un gioco basato sulla competizione e sull”acquisizione di uno status (la Mayorship), e con la possibilità di barare (check in anche se si è molto distanti dal luogo scelto) è come un invito a nozze”¦
- perché senza un”accurata opera di controllo, la forza di Foursquare (i Tips UGC sui locali e le zone limitrofe al proprio check in) diventa un nuovo canale di spam.
Purtroppo il ripetersi di Tips poco consoni al mio check in, sia a Roma che a Milano mi ha fatto prima perdere “fiducia” verso l”applicazione, poi razionalmente mi ha fatto ricordare di essere in Italia, dove quando c”è poco controllo tutti tirano l”acqua al proprio mulino.
Qualcuno ha accennato dell”uso di “due pesi e due misure” per alcune funzioni”¦ beh, a mio parere dovrebbero fare una versione di Foursquare italianproof.
NASINI
22.09.2010 at 12:19Delle italiche furberie concordavamo ieri sera nel dopo-evento. Siamo talmente furbi, e ci compiacciamo a tal punto della cosa da perdere di vista l’obbiettivo e persino l’utilità del gioco.
Poche cose in rete distruggono la credibilità di una persona come il guadagnarsi la fama di spammer. Retwittatori forsennati, trollatori di blog, checkinisti di professione – dico a voi – avete guadagnato un solo euro dalla vostra infaticabile digitazione? Se rispondete si, ormai siete perduti nel tunnel.
Non ho trovato esaltante i contenuti dell’evento di ieri, certamente non all’altezza delle premesse, ed ho fatto una fatica bestiale a seguire Naveen Selvadurai (certo un genio della programmazione ma come oratore deve affinarsi), un po’ fuori palla i tre Luca (Luca Telese, proprio con racchetta e palla sbagliate) ed un po’ distratto il pubblico.
Una convinzioni credo di aver maturato: chi pensa che le geo-apps siano un fenomeno già maturo si sbaglia, chi pensa “ci penserò più in la” si sbaglia due volte e sta perdendo un treno, chi sta facendo esperimenti e studiando scenari deve fare i conti con un certo immobilismo (o comunque forte lentezza) dei vari foursquare, gowalla o simili nel recepire gli stimoli esterni ed adeguarsi al “carico”.
Laura Fujiko
22.09.2010 at 12:18Ok, ho capito il contesto ma non capisco lo spunto.
Quali potrebbero essere le tue proposte in merito?
E soprattutto…ma non ci staremo prendendo un po’ troppo sul serio con questo Foursquare? E’ davvero il caso di parlare di competizione, di sotterfugi e di furbetti?