Storage (memory)
I miei ex colleghi mi chiamavano 2Kb.
“Valentina ha 2Kb di memoria – dicevano – la mattina quando si avvia (sdeeeeng!) si ricorda solo chi è e dove abita: per il resto tabula rasa”.
La memoria è sempre stato un mio problema. Mi dimentico le cose con la stessa velocità con cui le apprendo.
Per evitare di fare danni e perdere pezzi mi scrivo tutto: ho la borsa piena di Moleskine, l’iPhone pieno di app per prendere appunti e calendari (… che sistematicamente mi dimentico di consultare).
Se per il lavoro ho quasi risolto, nella vita l’archiviazione dei ricordi è più complicata.
Foto, messaggi, mail mi danno spesso una mano. A volte mi basta rileggere un sms per ricordarmi di tutto il turbine di emozioni e avvenimenti che hanno ruotato intorno ad esso.
Non ho mai capito se questo mio problema di memoria sia per me una benedizione o una maledizione.
Dimenticare il passato fa si che io non sia una persona rancorosa.
Ma ricordare fatti e avvenimenti mi aiuta ad avere più struttura, a ricordare tutte quelle esperienze che mi hanno portato ad essere la persona che sono oggi.
E per questo quando gli amici mi dicono: “Cancella tutto!”, “Dimentica!”, “Butta la cronologia!”, “Straccia le foto e i biglietti!” io non riesco a seguirli.
Rileggere certe frasi, rivedere le foto, seguire incastri di chat, ricordare, mi aiuta a comprendere meglio chi sono io, chi mi circonda… e chi sei tu.
Con occhi nuovi, con cuore ferito, ma nettamente più leggero.
E una volta finito questo percorso, invece di buttare tutto con rabbia, archivio.
In scatole o cartelle. Foto, biglietti, intere caselle di posta e log di chat.
Con dolore per le ferite subite, un po’ di tenerezza per la Valentina ingenua che ero, ma con la consapevolezza che è sempre tutto lì.
Non butto nulla, perché mi potrebbe tornare utile per proteggermi, da me e soprattutto dagli altri. Perché io non mento a me stessa (come tanti fanno buttando fango su chi gli sta più intorno) e non rinnego il passato che è stato: preferisco relegarlo in un angolo del cuore, e riprendere il mio cammino – appunto – un po’ più leggera.
Non dimentico. Non mento a me stessa.
Vado avanti.
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