La principessa che non doveva essere salvata
Avevo 6 o 7 anni quando, passando in macchina davanti a un cinema, insieme a mio fratello iniziammo a chiedere a nostro padre di andare a vedere il film con quello strano nome inglese. Non ricordo il motivo per cui fummo così insistenti, ma alla fine nostro padre capitolò e ci portò a vedere “Guerre Stellari“.
Ieri sera è come se fosse venuta a mancare mia sorella maggiore. È come se quel giorno al cinema ci fosse stata anche lei seduta accanto a me, e che in questi anni mi fosse stata sempre vicina.
Ho trascorso tutta la notte a cercare di capire il motivo di questa assurda sensazione. La risposta me l’ha data il titolo di un ‘articolo: “Leila, la principessa che non aveva bisogno di essere salvata”.
Più che le prime principesse Disney, il supporto post-sessantottino delle nostre madri o il femminismo stesso, fece la Principessa Leia nella formazione di una generazione di donne.
Un principessa forte, ironica, iconica, sfrontata, che prende in mano la situazione e salva tre imbranati cavalieri attraverso lo scarico dei rifiuti di una nave spaziale.
Una donna che non doveva per forza sposarsi per avere un posto nella società, ma che guidava eserciti, rispondeva a tono ad affascinanti mercenari, ma che non rinunciava al suo lato femminile facendosi voler bene da wookiee ed ewok (tipo una indomita Biancaneve).
La generazione di donne nate negli anni 70 hanno avuto lei come esempio, come modello, come la naturale visione del ruolo della donna in un mondo di maschi. Dentro e soprattutto fuori lo schermo.
Siamo tutte noi la Principessa Leia; minute, vestite di bianco, con una possente pistola nera in mano; che, indossando un sensuale bikini dorato, trasformano le catene in un’arma per distruggere il proprio carceriere; o semplicemente donne che sanno cavarsela da sole, che non hanno bisogno di essere salvate, ma di essere considerate per quello che sono, per la forza che hanno… e tutti gli Han Solo dell’universo dovrebbero farsene una ragione.
Addio Carrie Fisher, sorella mia.
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