The Undisputed Queen of Soul
Avrò avuto poco più di 10 anni quando la vidi per la prima volta. Era un cameo in uno di quei film americani che divenne subito un cult e di cui io e mio fratello conoscevamo le battute a memoria.
Questa donna di colore, in camice sporco da lavoro e ciabatte rosa, che cantava al suo uomo con potenza ironia, mi colpì enormemente. Una donna forte che esigeva rispetto, libertà e l’uso della testa… che meraviglia rispetto al “sole, cuore, amore” della maggior parte delle cantanti nostrane dell’epoca.
Mi rendo conto che la mia infanzia e adolescenza è stata costellata da figure di donne forti – come Carrie Fisher, anche lei in un cameo nello stesso film – che in qualche modo hanno segnato un’epoca.
Aretha Franklin era una di queste, un’artista che ha avuto un ruolo importantissimo nell’empowerment (scusate l’anglicismo) delle donne di colore, e di tutte le donne. Diritti, poteri e possibilità che davo per acquisiti da sempre, che invece fatichiamo a veder riconosciuti ancora oggi.
Being the Queen is not all about singing, and being a diva is not all about singing. It has much to do with your service to people. And your social contributions to your community and your civic contributions as well.
– Aretha Franklin— Valentina Cinelli (@bastet) August 16, 2018
When #ArethaFranklin sang "Respect"…"it was a demand for equality and freedom and a harbinger of feminism, carried by a voice that would accept nothing less." – NYT https://t.co/OZ1QalJU4Y https://t.co/XHYNH7Yxfu
— Shreeya Sinha (@ShreeyaSinha) August 16, 2018
Tutto questo per dire che oggi mi sento nuovamente orfana.
Vi lascio con la playlist Aretha Franklin’s 20 Essential Songs del NYT e con il titolo di questo post preso dalla bio del suo account Twitter.
Buon ascolto.
No Comments