Copper statue of the cat goddess Bastet. Eighth to fourth centuries B.C. PHOTOGRAPH BY MARY EVANS/SCALA, FLORENCE

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Roma città chiusa, Roma città aperta

Roma città chiusa foto e testo di Anton Giulio Onofri

Roma città chiusa, Roma città aperta

Questa mattina, la sezione “ricordi” di Facebook mi ha riproposto un post di 5 anni fa, dove segnalavo la mostra Roma città chiusa di Anton Giulio Onofri, uno dei pochi fotografi che sono potuti andare in giro per la città durante il lockdown del 2020.

Rivedere quelle (meravigliose) foto a distanza di tempo è sempre un colpo al cuore. Ricordare quei momenti, richiamare alla memoria quel silenzio irreale, l’aria tersa, la paura ma anche la l’emozione di sentirci uniti e solidali, nonostante fossimo chiusi nelle nostre case, quella città deserta e assolata… non sembra siano passati “solo” 5 anni.

Cos’è Roma oggi, A.D. 2025?
Il palcoscenico per l’ennesimo Giubileo, con i turisti, i cantieri, il traffico, i pellegrini, i pullman, le festività pasquali, i ponti, i turisti mordi-e-fuggi, gli studenti Erasmus, le scolaresche in gita, gli amanti delle città d’arte, i turisti – l’ho già detto “turisti” vero? –, una densità umana impressionante, in sintesi l’overtourism

E non ho più voglia discuterne in rete, o lamentarmi come Lenny Belardo. Soprattutto dopo che sono ri-andata in Centro dopo tanto, con la scusa di accompagnare amici siciliani, e ho scoperto che le transenne hanno circondato il Colosseo, e che da Romana non posso neanche più avvicinarmi a toccare quelle pietre, dove ci giocavo in mezzo quando ero bambina…

La consapevolezza di cosa è diventata Roma in 5 anni – un parco giochi a uso e consumo “di altri” – fa male a chi ci è nata e cresciuta.

In tutta questa amarezza, voi regalatevi un po’ di bellezza: Roma città chiusa, foto e testo di Anton Giulio Onofri, La Galleria Nazionale

La sua reazione è stata quella di sfoderare tutta la sua bellezza alla luce del sole stordito e glaciale di questa strana primavera, per dimostrare a se stessa di bastarsi da sola, e di poter fare a meno di tutto il resto, recuperando nel silenzio lisergico di vicoli, stradine e piazzette, la coscienza della propria statura di città non solo antica, ma eterna.
– Anton Giulio Onofri

Foto Anton Giulio Onofri, La Galleria Nazionale
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