Undiagnosed but pretty sure
Pensieri sparsi sul proprio percorso di crescita personale e creativa
Sono sempre restia a parlare della mia salute o dei miei percorsi personali. Ma quello che ironicamente dice il meme “Undiagnosed but I’m pretty sure”, nonché titolo di questo post, descrive alla perfezione i miei ultimi anni.
Dopo la diagnosi tardiva per il morbo celiaco – di cui già avevo consapevolezza, in contrasto con 4 gastroenterologi che minimizzavano la mia condizione, smentiti poi dal test genetico e dalla sintomatologia invalidante – c’è un’altra cosa di cui sono pretty sure anche senza ulteriori indagini.
Da sempre so di percepire il mondo in maniera diversa. La mia vita è sempre stata costellata da un senso di inadeguatezza, difficoltà a farmi comprendere (forse per questo ho scelto un’attività che comporta saper comunicare in modo efficace), frustrazione, depressione, autocritica feroce, sensi di colpa invalidanti, impossibilità a muovermi e agire mentre dentro di me esplode un universo di iperattività…
Grazie a internet, e forse all’algoritmo che ha capito prima di me da cosa ero affetta, sono pretty sure di avere il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (in inglese: Attention Deficit Hyperactivity Disorder, comunemente noto come ADHD).
Sono ancora undiagnosed, ma non mi serve qualcuno che certifichi quello che (di nuovo) so già. Anzi, finalmente capire i meccanismi che ci sono dietro, riuscire a dare un nome a quello che sento, mi fa sentire finalmente e inaspettatamente libera.
Sono libera di abbracciare questo lato di me, che non mi rende strana, diversa o fallace, ma creativa, fuori dagli schemi (imposti da chi, poi?), con una maggiore fiducia nelle mie intuizioni e di quello che sono.
Abbraccio i miei sogni a occhi aperti e le mie fantasie, che non sono pensieri intrusivi, ma la mia percezione della realtà con una diversa scala di energia, di colori.
Quindi benvenuta (a me) e benvenut* in questa nuova era, che inizia con l’ennesimo restyling del sito e dei miei contenuti. Dove il mio curriculum e la mia veste professionale si mostra su valentinacinelli.it, mentre bastet.it si trasforma in una piccola apertura in quell’universo che mi esplode in mente, un laboratorio creativo visivo in cui incasellare questa moltitudine… ma anche no ;)
Mi contraddico? Va bene, e allora mi contraddico (sono vasto, contengo moltitudini).
– Walt Whitman
Foto di copertina via amazon.it
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