parlando di religione..

Il soggetto
La scomunica è una censura in forza della quale si viene esclusi dalla “comunione dei fedeli”, vale a dire dai beni spirituali (per esempio i sacramenti), mediante i quali la Chiesa aiuta i suoi membri a raggiungere la salvezza. La scomunica è la più grave delle pene previste dal Codice di diritto canonico (can. 1331). Allo scomunicato è fatto divieto di prendere parte come ministro alla celebrazione dell’eucaristia, di celebrare e di ricevere i sacramenti, di esercitare ministeri o incarichi ecclesiastici. Incorrono nella scomunica latae sententiae (automaticamente), cioè senza che l’autorità  l’abbia a infliggere o dichiarare esplicitamente: l’apostata, l’eretico e lo scismatico (can. 1364 par. 1); chi profana le specie consacrate, oppure le asporta o le conserva a scopo sacrilego (can. 1367); chi usa violenza fisica contro il papa (can. 1330 par. 1); il sacerdote che assolve il complice nel peccato contro il sesto comandamento del Decalogo (can. 1378 par. 1); il vescovo che senza mandato pontificio consacra qualcuno vescovo e chi da esso riceve la consacrazione (can. 1382); il sacerdote che viola il segreto della confessione (can. 1396); chi procura l’aborto ottenendone l’effetto (can. 1398). La scomunica è pena gravissima e la Chiesa vi ricorre come estremo tentativo per riportare un fedele sulla retta via; cessa solamente con la remissione data dall’autorità  competente.
[Agostino Montan]

L’evento
PARROCO RIFIUTA DI CELEBRARE MESSA FUNEBRE PER UNA CONVIVENTE MARCELLINARA – Il parroco della chiesta di Maria Santissima Assunta di Marcellinara, nel Catanzarese, don Giuseppe Mazzotta, non ha celebrato la messa funebre per una donna, che era convivente con un uomo separato, morta ieri.

“Ho rispettato quelle che sono – ha detto don Giuseppe – le norme della chiesa. Chi è convivente è un peccatore pubblico e quindi non ho celebrato la messa perché la signora non era in comunione con la chiesa. C’é stato però un lungo ed articolato rito religioso. Ho pronunciato parole di conforto ai familiari, ho recitato la formula di assoluzione e poi c’é stata la liturgia delle letture”.
[ANSA]

La contraddizione
Però un assassino che si è confessato può accedere ai sacramenti…

Le mie considerazioni
ma andate a fare in culo!!!!!
scomunicatemi e facciamola finita…

3 Comments
  • thevoyager

    20.07.2005 at 16:24 Rispondi

    da pischello volevo andare al centro di san pietro e tirare giù un bestemmione.. poi ho pensato che non se la meritano la mia attenzione.. in fondo la fede è un fatto personale, come diceva un cattolico convinto non ti curar di lor, ma guarda e passa

  • bastet

    20.07.2005 at 16:32 Rispondi

    hai detto bene: la religione è un fatto personale..
    la stessa frase me l’ha detta una persona conosciuta in egitto, una persona che non ha il nostro (“nostro”? mio non di certo) stesso credo: questa persona mi ha detto che la cosa che non riusciva a capire era appunto il sacramento della confessione, perchè un “uomo” si deve mettere in mezzo nel dialogo fra me e il “divino”?
    perchè “uomini” ci devono dire cosa fare e non fare da parte del “divino”?

    non è la religione che contesto, non è la fede, ma è l’ipocrisia degli uomini..
    e la chiesa (fatta da uomini) ne ha proprio tanta..

  • abietto

    19.08.2005 at 16:42 Rispondi

    Amen, sorella.

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