Le valigie in sogno, un viaggio lungo un anno
È un anno che faccio un sogno ricorrente.
Le protagoniste sono le valigie, io che le riempio e la composizione del loro contenuto.
Nel primo sogno subivo una specie di sfratto.
Riempivo velocemente buste, scatole, vecchie borse da viaggio. Accumulavo sistematicamente tanti oggetti, cianfrusaglie, perline colorate, tutte cose inutili ma dalle quali non volevo separarmi, e che mi gravavano addosso nel trasporto.
Nei sogni successivi variava la forma e il significato, sia del contenuto che del contenitore.
Sono passata da grosse e vecchie valigie contenenti grandi lenzuola bianche, a trolley leggeri sempre pieni di piccoli oggetti, cianfrusaglie, souvenir, fino a una cartella professionale (tipo portfolio) dentro la quale riversavo il contenuto di una mia postazione di lavoro in un’agenzia.
Tutti i sogni avevano in comune il carattere di urgenza: una casa da lasciare, un treno da prendere, una scrivania da liberare.
Stanotte non c’è stato nessuno sfratto, nessuna urgenza, nessun lungo viaggio verso l’ignoto.
C’era la fine di un periodo, il ritorno a casa dopo una breve vacanza, un weekend.
Avevo la mia (vera) borsa da viaggio dove sistemavo ben piegati tutti i miei vestiti (molti dei quali nuovi), tanti libri e un po’ di generi alimentari. E nella borsa rimaneva ancora tanto spazio, rimaneva piena a metà, rimaneva leggera.
Posso considerarlo la fine di un ciclo, di un viaggio.
E l’inizio di un altro.
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