Lasciarsi andare…

“La corrente del fiume scorreva silenziosamente su tutte le creature, giovani e vecchie, ricche e povere, buone e malvagie, in quanto la corrente seguiva il suo corso, conscia soltanto della propria essenza di cristallo.

Ogni creatura si avvinghiava strettamente, come poteva, alle radici e ai sassi del letto del fiume, poiché avvinghiarsi era il modo di vivere e opporre resistenza alla corrente era ciò che ognuna di esse aveva imparato sin dalla nascita.

Ma finalmente una delle creature disse:
Sono stanca di avvinghiarmi.
Poichè, anche se non posso vederlo con i miei occhi, sono certa che la corrente sappia dove sta andando, lascerò la presa e consentirò che mi conduca dove vorrà .

Continuando ad avvinghiarmi, morirò di noia.

Le altre creature risero e dissero: Sciocca!
Lasciati andare e la corrente che tu adori ti scaraventerà  rotolandoti fracassata contro le rocce e tu morirai più rapidamente che per la noia.

Quella però non dette loro ascolto e, tratto un respiro, si lasciò andare
e subito venne fatta rotolare dalla corrente e frantumata contro le rocce.

Ciò nonostante, dopo qualche tempo, poichè la creatura si rifiutava di tornare ad avvinghiarsi, la corrente la sollevò dal fondo liberandola, ed essa non fu più nè contusa nè indolenzita.

E le creature più a valle nel fiume, per le quali era un’estranea, gridarono:
Guardate, un miracolo!
Una creatura come noi eppure vola!
Guardate il Messia, venuto a salvarci tutte!.

E la creatura trascinata dalla corrente disse:
Io non sono un Messia più di voi.
Il fiume si compiace di sollevarci e liberarci, se solo osiamo lasciarci andare.
La nostra missione vera è questo viaggio, questa avventura..”

Introduzione del libro Illusioni di Richard Bach

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