policy telefoniche
Antonio Pavolini su Friendfeed propone la sua “presence policy” (linee guida per la gestione operativa della propria disponibilità telefonica):
<antoniocontent>usare il cellulare come si usavano i vecchi cercapersone, perché se uno si aspetta sempre che l’altro risponda in tempo reale allora i cellulari diventano accumulatori di tensione, perché non sempre siamo nello stato d’animo di parlare con qualcuno.
Quando arriva una chiamata la sequenza quindi sarà:
1) se possibile (e non sempre lo è), cercare di vedere chi chiama, senza che questo comporti uscire fuori strada se si sta guidando o altri inconvenienti legati al ritrovare il telefonino
2) incrociando il nome del chiamante (o l’assenza del nome, che potrebbe essere anche più significativo) con le informazioni di contesto che si hanno a disposizione, decidere se rispondere subito o no
3) se non si risponde subito, (e sempre in base a tali informazioni di contesto) valutare se:
– richiamare subito
– richiamare più tardi
– mandare un SMS, una email o quant’altro
– far perdere le proprie tracce (specie se il chiamante è compulsivo, insistente e abbastanza permaloso da renderci spiacevole il fatto di poterci avere ancora a che fare in futuro)</antoniocontent>
Ringraziamo Antonio e da questo momento applichiamo.
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