L’ultimo passo del Grande Fratello è la prevenzione dell’opposizione, mediante la limitazione della capacità di pensiero ottenuta tramite una lingua in cui non è possibile più esprimere il proprio pensiero (la prima ribellione del protagonista è consistita proprio nello scrivere su di un quaderno: “Odio il Grande Fratello”). Se l’uomo non ha la capacita’ di identificare in maniera razionale il motivo della sua sofferenza, poiché non ha parole per esprimerlo e per rifletterci, allora non può neanche definire la causa della propria sofferenza e l’oggetto del proprio odio. Tutto quel che rimane è soltanto un rancore indefinito, che può essere spazzato via attraverso le sedute di “odio collettivo”.
La relazione tra linguaggio e capacita’ critica e’ estremamente interessante. Come impostare un ragionamento logico-deduttivo se nella propria lingua non esiste il periodo ipotetico? Le capacità di astrazione sono influenzate dal linguaggio utilizzato se l’uomo non è in grado o non può, nel caso prospettato in 1984, modificare la propria lingua?
In quest’ottica, credo che l’impoverimento del linguaggio a cui assistiamo attualmente sia preoccupante. Che cosa ne pensate della scomparsa del congiuntivo dalla televisione?
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