La condivisione (2.0?)
– Quando non ci sarà più FriendFeed non saprò più nulla di ciò che ti accade…
– C’è sempre Twitter…
Questo scambio di battute di qualche mese fa, mi è tornato prepotentemente in mente oggi, e mi ha portato a fare un’altra delle mie strampalate riflessioni.
Questa volta l’oggetto dell’ennesimo corto circuito celebrale è l’amicizia, la condivisione e i social network.
Elencate così di seguito, queste tre voci sono state usate e abusate: “i social network servono per stringere amicizia e condividere…”. Ma il mio corto circuito mi porta a leggerci altro.
L’amicizia è di per sé condivisione. Con un amico condivido progetti, sogni, confidenze; mentre l’assenza di condivisione è egoismo, chiusura, inaridimento.
Dopo questa affermazione verrebbe logico pensare che grazie alla condivisione (forzata?) attraverso l’uso dei social network, il concetto di amicizia dovrebbe espandersi prepotentemente.
“Condivido ergo sono (amico di tutti).”
Ma è veramente così? No, non lo è.
Come ha affermato l”antropologo Robin Dunbar, noi possiamo essere amici di massimo 150 persone. Con queste condividiamo realmente la nostra vita: con le altre invece mettiamo in piazza gli affari nostri, in una sorta di esibizionismo incontrollato.
Ma per questi 150 amici è sufficiente la condivisione attraverso Facebook, Twitter o Flickr?
Se vengo a conoscenza dei tuoi successi professionali, del tuo matrimonio, della nascita di tuo figlio solo attraverso il cambio di status di Facebook, in contemporanea ad altri 150 amici e un altro numero imprecisato di conoscenti, quanto perde questo messaggio in termini di condivisione e ne acquista in esibizionismo o autopromozione?
Quanto possono durare le Amicizie ““ con la “A” maiuscola ““ se la condivisione passa esclusivamente attraverso i canali telematici?
catepol
26.03.2012 at 19:21se con quei 150 i canali sono solo twitter/facebook & co. abbiamo un problema ben più grosso. le amicizie con la A maiuscola devono trovare altri canali, anche più intimi e privati (e sui social sono quelle in cui lo scambio avviene per lo più via mail, dm, sms). Almeno per me. Bel post :) concordo concordo
Valentina
27.03.2012 at 20:13grazie cate, lusingata.
ma cosa succede quando, dall’utilizzo di canali più “intimi” si passa al comunicare esclusivamente attraverso il live stream social?
è mai possibile che la gente non si renda conto di come trasformi una condivisione in un circo “sociale”?
Mario
31.03.2012 at 23:21forse in quel caso va cambiata la denominazione.
Valentina
01.04.2012 at 18:40di “amicizia” o di “condivisione”?
Mario
01.04.2012 at 22:46di amicizia. non è applicabile.