Un popolo di reazionari

Lenta riflessione di una domenica mattina.

Il “popolo del web” (si lo so, è un’etichetta odiosa anche per me, ma qui ci sta bene) parla sempre di innovazione, di start-up, di cambiare le cose, del nuovo che avanza

Ma è il primo che si inalbera e si irrigidisce sulle proprie posizioni se cambia la timeline di Facebook, se Google+ modifica la sua interfaccia, se una grande azienda ne compra un’altra (dimenticandosi che, la maggior parte delle volte, chi crea una società  lo fa per profitto, anche per ricavarne dalla sua vendita).

Ecco, più che popolo del web mi sembra un popolo di reazionari.

Per volere l’innovazione, bisognerebbe prima imparare ad accoglierla, studiarla e valutarla prima di criticare a priori.
Partendo anche dalle piccole cose.

 

 

[ Illustrazione – We Want Dislike Button by MrKrew ]

4 Comments
  • dario

    15.04.2012 at 14:19 Rispondi

    la resistenza al cambiamento nel web ci dice molto della gente, ma soprattutto ci dice molto di quanto è importante un’interfaccia – e il suo design – e di che responsabilità  “abbiamo”; quotidianamente non ci facciamo caso, fino a che non cambia qualcosa e allora sembra di annaspare per un momento, perché cambia il funzionamento di quella che arriva ad essere una vera e propria estensione del sé. Non penso si sia veramente reazionari, tanto che di solito basta qualche giorno e non ci si fa più caso, quanto che le proteste (l’ultima in ordine di tempo, l’acquisizione di instagram, ma magari me ne sono perse un altro paio :)) siano lo sfogo al vedere cambiata una parte del proprio ‘sé comunicante’, quasi fosse del proprio corpo, e al rendersi conto, per un breve, transitorio momento, che non ne hai davvero il controllo.

    • Valentina

      15.04.2012 at 15:25 Rispondi

      Ottima analisi Dario.
      Ma mi chiedo il perché questa prima reazione “a caldo” su ogni minimo cambiamento sia così esplosiva e spesso drastica nei toni… quando basterebbe qualche giorno di prova, o di ascolto dalle fonti ufficiale, per capire se la nova interfaccia/strategia/cambiamento sia realmente un dramma oppure un’evoluzione :)

      • Mario Profili

        19.04.2012 at 12:11 Rispondi

        Perché siamo un paese in cui tutti sono santi, navigatori, commissari tecnici, comandanti di navi da crociera, e analisti strategici da bar, no ? :-)

        Neanche cambiasse qualche cosa se instagram è posseduta da facebook o no …

        Condivido completamente il tuo post, Vale :-)

  • Roberto

    13.03.2014 at 20:48 Rispondi

    molte piccole società nascono con la speranza di essere acquisite da giganti, il più delle volte perché il piccolo CEO, riceverà un posto importante nella casa madre.
    Il “popolo del web”, mia umilissima opinione, opinione di un persona che da 30anni lavora in ogni piega dell’informatica, troppo spesso si riempie la bocca di slogan e si preoccupa più dell’apparire che del contenuto. S’irrigidisce ad ogni cambiamento per il piacere di parlare e far parlare.
    “Parlatene male purché ne parliate”, la prima regola dello spettacolo ed almeno una buona parte di questo “popolo del web” altro non è che una comparsa che si agita per guadagnare “notorietà” gassosa.
    :)

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