I have done, I have seen
Qualche giorno fa mi sono stati offerti in regalo dei vecchi rullini scaduti.
Ho immediatamente accettato il graditissimo omaggio e mi sono ritrovata a fare un salto indietro nel tempo di quasi 10 anni, a quando sperimentavo la mia visione del mondo fotografando tutto, e con tutto ciò che mi capitava sotto mano: dalla reflex anni 70 di mio padre, fino alle scatole di scarpe.
Ho ripreso in mano la mia amata FE, con un misto fra timore reverenziale e puro panico (perché non ricordavo più nulla fra nozioni tecniche d’utilizzo), ma sono bastati pochi scatti per trasformare quella pesante scatola di metallo nella mia appendice preferita.
ascoltare il rumore dell'otturatore di una reflex degli anni settanta dà la stessa emozione dello schiocco della puntina su un vinile…
— Valentina Cinelli (@bastet) May 30, 2013
Ieri sera invece ho fatto l’errore più grande, quello di andare a rivedere tutte le mie vecchie foto su Flickr e mi sono sentita male.
Chi ha fatto quelle foto? No, non ero io.
Luci, lampi, colori, forme, emozioni, ricordi.
E ad un tratto mi è stato tutto chiaro.
Finalmente ho capito perché ho smesso di fotografare.
Era così semplice il motivo, così scontato.
Ma mi ci sono voluti quasi 6 anni per metabolizzarlo.
Anche se non accetto ancora il fatto di aver bisogno di un compagno, di una musa, di qualcuno con cui condividere esperimenti e risultati per potermi sentire completa.
E se penso che avevo trovato un’altra persona in grado di infondermi la stessa passione, e l’ho lasciata andare come sabbia fra le dita…
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